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Gianfranco Motton

Gianfranco Motton: l'interpretazione del reale

L'interpretazione del reale ha sempre costituito per Gianfranco Motton il motivo basilare di un corso pittorico che, nel tempo, ha tuttavia subito diversificazioni e affinamenti. Orientato dapprima verso una ripresa del profilo fisico del paesaggio, nella sollecitante adesione alla sua terra padana, Gianfranco Motton ha successivamente esteso il campo dell'immagine fino a incorporarvi suggestioni neonaturalistiche implicanti soluzioni astratteggianti: un'esperienza senza dubbio importante nella sua vicenda, e tuttavia interlocutoria. 

Nell'opera attuale, infatti, quella stessa natura - indagata per cicli: gli argini, le boscaglie, i monti innevati - pur mantenendo le consistenze restituite dall'ottica orizzontale, viene declinata in termini di lirica partecipazione, resa possibile da un'intonazione cromatica unitaria e da una sapiente sintesi spaziale. E' questo l'apporto toccato da un artista che sempre ha agito con una umiltà pari alla dedizione più profonda, un approdo conquistato sul metro di una sensibilità del tutto propria e anche col coraggio, in molti casi, di porsi nei confronti delle offerte coeve.

Carlo Munari


Gianfranco Motton: la materia

La materia di Gianfranco Motton non si contrappone, come tematica, ad altra materia la scelta di un mondo privilegiato, asettico, contro il mondo inquinato, de-significato, o non può esiliarsi in una contrapposizione città-campagna, spazio culturale e spazio naturale, perché, se vogliamo, la natura di Motton è inabitabile, la presenza dell'uomo è fuori, perché è l'occhio dell'uomo che crea questa immagine: in essa coesistono mondo naturale e mondo artificiale. 

Le contraddizioni del mondo fuori sono le contraddizioni del mondo di Gianfranco Motton; chi dalla sua pittura volesse essere consolato, astratto da, troverà disilluso in essa le stesse contraddizioni da cui ha cercato di fuggire. 

L'occhio di Gianfranco Motton è sensibilità drammatica: la cifra di unità che lega ogni opera si sviluppa sulla base di un ripercorrere, riannodare sensazioni, esperienze, scontri continui del sé con l'altro: se il quadro il vedere, l'oggetto del quadro è la scoperta di un tessuto unico che lega, plasma, manipola, rende strutturalmente analogo il diverso. Lo spazio del quadro è spazio di forma: non esiste atmosfera, contrapposizione tra cielo, sfondo che sia, immateriale e materia, terra o acqua. Il gioco del riflesso dell'acqua è elemento, funzione retorica, artificio iconografico ulteriore nell'esser presente e assente la forma, nel ripetersi e nel trasformarsi al mutare dell'ottica, del modo di sentire. Ogni opera, nella sua complessità di risolto e di attonito riconoscere dopo, è un passaggio successivo, diverso, dell'ideazione, del render forma una lettura che sia critica e nello stesso tempo partecipe, naturale, e, nello stesso tempo, culturale.

Alberto Veca


Gianfranco Motton: l'ottima qualità coloristica

A Motton è da riconoscere l'ottima qualità coloristica. Essa si ramifica nella proiezione di un'immagine su colline su prati e sponde lacustri, ma evita gli incroci e i grumi troppo opachi. Anzi, per Motton si deve sottolineare un'intensa luminosità del colore, un accendersi di aloni che non svaniscono, ma risuonano nell'insieme con sottile armoniosità. Il colorista, infatti, non ha bisogno di strappare o fare esplodere la sua pennellata, egli può cogliere il suo vertice espressivo anche per barlumi di trasparenze…

Marco Valsecchi


Hanno scritto di lui

G. Fumagalli, D. Buzzati, G. Kaisselian, O. Signorini, O. Vergani, R. Tomasina, A. Gatto, M. Calabrese, V. Prampolini, G. Testori, M.Bergonzoni, R. De Grada, D. Villani, F. Oliari, C. Mariani, A. Di Pietro, E. Budda, N. Dessy, R. Cuzzoni, F. Passoni, M. Manno, C. Curonici, G. Breddo, R. Blasion, M.P. Basile, M. Radice, A. Rossi, D. Cara, G. Giglio, E. Mastrolonardo, P. Rizzi, S. Maugeri, N. Delnatta, A. Eredia, R. Orlando, G. Rota, S. Bivisio, R. Monteverdi, G. Mascherpa, M. Lepore, G. Giovanola, M. Ioss, G. Benignetti, B. Morucchio, A. Coccia, G. Shonenberg, S. Branzi, L. Budigna, G. Traversi, M. Portalupi, G. Peocco, G. Mussio, G. Mandel, C. Segala, E. Valenza, G. Barbieri, M. De Micheli, E. Fezzi, I. Mussa, A. Leonardi, L. Bortolon, G. Marussi, T. Mazieri, R. Viviani, P. Zanchi, G.L. Verzellesi, E.C. Accetti, G.L. Bennati, I. Mormino, L. Bracchi, P. Colacitti, R. Meda, L. Albertoni, V. Palazzo, W. Alberti, F.J annone, A. Peracchio, L. Tomasi, G. Consoli, P. Forzato, C. Strano, E. Dalla Noce, M. Parizzi, G.Gorgeriano, C. Franza, A. Possenti, P. Fiori, M. Ghilardi, V. Manuelle, G. Cavazzini, R. Tassi.


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